Robinhood presenta il file per l’IPO dopo la minaccia di multe da parte dei regolatori

La piattaforma di trading Robinhood ha recentemente ricevuto una delle più salate multe mai comminate nel settore della finanza. A muovere questa decisione, presa dalla Financial Industry Regulatory Authority statunitense, sarebbero alcune meccaniche non proprio trasparenti del servizio.

Senza considerare l’analisi delle pratiche commerciali che dovrebbe subire a breve. Brutte notizie per questo servizi di trading, che ha basato la sua fortuna e la sua diffusione sulla totale assenza di commissioni. Scopriamo a cosa sono dovuti tutti questi controlli e quanto la questione GameStop abbia avuto peso sul destino di Robinhood.

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Cos’è Robinhood?

Robinhood è una delle tante piattaforme di trading disponibili online, che permette ai suoi utenti di investire e negoziare sia su titoli quotati che su criptovalute. Ciò che distingua questa applicazione dalle altre è la possibilità di puntare su asset come le materie prime o gli ETF, dei particolari fondi d’investimento, il tutto in totale autonomia.

Inoltre non sarà necessario appoggiarsi ad intermediari o banche, abbattendo così costi do commissione e gestione delle operazioni. Infatti Robinhood non applica alcun tipo di commissione, grazie al fatto che tra i suoi profitti dalle pubblicità inserite sulla pagina e dalla sottoscrizione agli abbonamenti.

Insomma si tratta di una piattaforma davvero innovativa, che negli ultimi anni ha prodotto moltissimo, tanto che tra 2013 e 2020 è riuscita a raggiungere la quotazione di 11,2 miliardi di dollari. Tuttavia per capire come procederanno le cose è necessario aspettare l’epilogo del caso GameStop e come reagirà Robinhood alle pressioni subita da molti regolatori.

In arrivo l’IPO di Robinhood?

Come abbiamo detto la piattaforma Robinhood ha annunciato la sua IPO, e la pubblicazione dei relativi documenti. Questo annuncio però è arrivato dopo la minaccia, da parte delle autorità di regolamentazione, di multe molto salate.

Sembra infatti che la Financial Industry Regulatory Authority abbia ordinato alla piattaforma di trading di pagare quasi 70 milioni di dollari di multe relative alle sue presunte “carenze sistemiche di supervisione”. Secondo i “controllori” infatti le metodologie e le meccaniche di Robinhood metterebbero in difficoltà gli investitori, attratti dall’assenza di commissioni.

Inoltre la piattaforma dovrà anche restituire parte di capitale, a tutte quelle persone che hanno subito danni diffusi e significativi. Tuttavia Robinhood ha riferito di aver raggiunto un accordo con gli organi di controllo e regolamentazione, per pagare la multa di 57 milioni di dollari.

Al contrario il risarcimento per gli utenti ammonterà solo a 4,5 milioni di dollari.

Azioni legali e criptovalute

Le azioni legali subite, e che ancora stanno interessando, la piattaforma di Robinhood non sono le uniche. I

nfatti, questo servizio come molti altri legati alle criptovalute, è chiamata a rispondere sulle ripetute interruzioni di servizio della piattaforma. A muovere queste accuse sono sia enti di controllo finanziario, sia autorità statali e singoli individui, accomunati dalla preoccupazione del caso GameStop.

Va detto però che Robinhood ha dichiarato che pagherà 15 milioni di dollari al Dipartimento di Stato di New York, per sanare le problematiche relative a sistemi antiriciclaggio e sicurezza informatica. Ma Robinhood non è certo il primo esempio di questo tipo nel settore del trading e delle criptovalute.

Per fare un esempio possiamo notare come Dogecoin, la famosa criptovaluta basata su un meme e che deve al sua fortuna alle dichiarazioni di Elon Musk, abbia avuto un ruolo importante nel successo di Robinhood.

Infatti sembra che la cripto moneta costituisca il 34% delle entrate totali di Robinhood, almeno rispetto al primo trimestre del 2021. La società ha affermato che la sua attività potrebbe essere influenzata negativamente, soprattutto “se i mercati si deterioreranno per Dogecoin, o se il prezzo di questa criptovaluta diminuirà.

Il caso GameStop

In questi ultimi giorni si è alzato un grande dibattito intorno al caso che ha visto un ragazzo, appena ventenne, suicidarsi dopo aver perso tutti i suoi risparmi su Robinhood. Anche se la dinamica dell’accaduto non è ancora chiara, secondo i genitori il figlio si sarebbe ucciso dopo aver visto un bilancio negativo, circa meno 730mila dollari, sul suo profilo Robinhood.

Nonostante questa complicata situazione, che vede anche una causa intentata dai genitori nei confronti di Robinhood, la piattaforma sta raccogliendo molte critiche. Questo è dovuto al fatto che il servizio di trading permette a chiunque di accedere a mercati ed asset finanziari, il tutto senza controllo o mediazione.

Certo questo di norma è un fatto positivo, visto che permette di abbattere i costi di commissione, ma quando le cose sfuggono di mano il discorso è ben diverso. Le posizioni sulla questione però rimangono fondamentalmente due, ovvero chi accusa la piattaforma di offrire uno strumento troppo complicato anche ad utenti inesperti, che potrebbero così perdere molti soldi.

Dall’altra invece si sottolinea come la possibilità di operare in autonomia sia un punto a favore, piuttosto che uno vantaggio.

Vi aggiorneremo sulla situazione di Robinhood e del caso Gamestop. Nel frattempo se volete investire in criptovalute con piattaforme sicure vi consigliamo eToro, un broker regolamentato con cui negoziare sulle principali criptovalute.

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