JPMorgan ribassista su Bitcoin: ecco perché

JPMorgan, una delle più grandi banche d’investimento al mondo, ha espresso negli anni visioni contrastanti sulle criptovalute e in particolare su Bitcoin.

Se da un lato ha lodato la tecnologia blockchain e ha anche fornito servizi legati alle crypto ai propri clienti, dall’altro il suo CEO Jamie Dimon ha più volte messo in guardia gli investitori dal coinvolgimento in questo settore.

Ad esempio, dopo il lancio degli ETF su Bitcoin, la JPMorgan è diventata uno degli Authorized Participant (AP) dell’ETF di Blackrock.

Cerchiamo di capire allora perchè questo atteggiamento critico di JPMorgan nei confronti di Bitcoin e delle criptovalute, tra dichiarazioni pubbliche di scetticismo e report che prevedono ulteriori flessioni dei prezzi.

Cercheremo di capire le motivazioni dietro questa posizione prudente da parte della banca, e quali potrebbero essere le implicazioni per gli investitori interessati al settore crypto.

JPMorgan ribassista su Bitcoin

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Le dichiarazioni pubbliche di scetticismo del CEO Jamie Dimon

In diverse occasioni pubbliche, l’amministratore delegato di JPMorgan Jamie Dimon ha espresso opinioni fortamente critiche e scettiche nei confronti di Bitcoin e delle criptovalute.

Nel 2017, in un evento organizzato dal The Institute of International Finance, Dimon aveva definito Bitcoin una “frode”, affermando che avrebbe licenziato qualunque trader della sua banca avesse scambiato la criptovaluta. Aveva inoltre aggiunto che Bitcoin era destinato a crollare.

Anche recentemente, nel 2022, durante una conference call sugli utili trimestrali della banca, Dimon è tornato a criticare aspramente Bitcoin, affermando “Non mi importa cosa ne pensa la gente, non ha valore”. In quell’occasione aveva anche consigliato agli investitori di stare alla larga dalle criptovalute, definendole “decentralizzate e non regolamentate”.

Anche recentemente alla CNBC il CEO di JP Morgan è stato molto critico:

Jamie Dimon critica le crypto in TV

Nonostante JPMorgan offra servizi blockchain e abbia perfino lanciato una stablecoin, il suo CEO ribadisce una visione critica che sicuramente influenza la percezione complessiva della banca.

I report di JPMorgan prevedono ulteriore debolezza del prezzo di Bitcoin

Oltre alle dichiarazioni pubbliche del suo CEO, anche nei report e nelle analisi diffuse ai clienti JPMorgan ha mostrato un approccio critico e prudente sul prezzo e le prospettive di Bitcoin.

Ad esempio, a gennaio 2022, dopo il crollo da record di valore delle criptovalute, la banca prevedeva in una nota che il prezzo di Bitcoin sarebbe sceso sotto i 30.000$ nel breve termine.

Ancora, a ottobre 2022, gli analisti di JPMorgan ritenevano che il prezzo del Bitcoin sarebbe rimasto sotto pressione per effetto del rialzo dei tassi della Fed e della competizione con l’oro come asset difensivo. Prevedevano quindi ulteriori flessioni del prezzo nei mesi successivi.

Inoltre aveva messo in guardia i clienti sul fondo Grayscale Bitcoin Trust che avrebbe subire nuove fuoriuscite di capitali, fino a 1.5 miliardi di dollari, con conseguente pressione ribassista sul prezzo del Bitcoin.

Ed effettivamente in queste ore stiamo assistendo proprio alla fuoriuscita di capitali dall’ETF di Grayscale GBTC.

Qui vedete gli ultimi dati pubblicati dagli analisti di Bloomberg:

Dati sugli ETF Bitcoin

Queste previsioni riflettono un generale scetticismo di JPMorgan sulle prospettive a breve del prezzo della criptovaluta.

La banca ritiene che in un contesto di rialzo dei tassi, Bitcoin faticherà a performare positivamente come asset speculativo.

Perché JPMorgan è così critica sulle criptovalute?

Ci sono alcuni motivi chiave che possono spiegare l’atteggiamento generalmente critico e cauto di JPMorgan nei confronti delle criptovalute:

  • Rischi di reputazione: promuovere asset speculativi e volatili come Bitcoin potrebbe danneggiare la reputazione di solidità e prudenza di JPMorgan agli occhi dei suoi clienti istituzionali tradizionali.
  • Mancanza di regolamentazione: le criptovalute sono viste come asset non regolamentati e quindi rischiosi. JPMorgan preferisce asset tradizionali regolamentati.
  • Minaccia al business tradizionale: l’ascesa di criptoasset e DeFi potrebbe erodere nel lungo termine quote di mercato del settore finanziario tradizionale in cui JPMorgan opera.
  • Scarsa comprensione: molti banchieri tradizionali faticano a comprendere appieno le criptovalute e la tecnologia blockchain. Questo alimenta diffidenza e scetticismo.
  • Bolla speculativa: JPMorgan vede un rischio di bolla speculativa ed eccessiva volatilità nel mercato crypto. Questo spinge alla cautela nel promuovere tali asset.

Conclusioni

L’atteggiamento prudente di JPMorgan riflette i rischi e le incertezze che ancora gravano sulle criptovalute agli occhi degli osservatori tradizionali.

Tuttavia Bitcoin continua ad attrarre nuovi utenti e capitali nonostante il pessimismo di una parte del mondo finanziario tradizionale. Sta agli investitori informarsi a fondo, comprendere rischi e potenzialità, e decidere con cognizione se includere o meno le crypto nei propri portafogli.

Detto ciò seguiremo come sempre con le nostre analisi l’andamento di Bitcoin e vi terremo aggiornati su tutte le notizie per quanto riguarda il settore crypto, defi ed investimenti.

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