ETF Spot Ethereum tra rinvii e richieste di staking

L’approvazione da parte della SEC degli ETF spot su Ethereum sembra allontanarsi. Dopo i rinvii delle decisioni sui prodotti di Hashdex e Ark Invest, gli analisti ritengono improbabile il via libera entro la scadenza del 23 maggio.

Una doccia fredda per un mercato che attendeva con impazienza l’arrivo di questi strumenti.

Ma quali sono le motivazioni dietro lo stallo? E quale futuro attende ora gli ETF Ethereum spot di operatori come Fidelity e Grayscale?

Molti operatori hanno fatto richiesta alla SEC anche della funzionalità di staking sugli ETF messi a collaterale. Siamo ancora in una fase di incertezza, um momento di mercato delicato, che determinerà l’accessibilità di Ethereum come asset istituzionale negli USA.

ETF Spot Ethereum rinviati

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Stallo sugli ETF spot su ETH: che succede?

L’approvazione da parte della SEC degli ETF Ethereum spot, attesi da mesi dagli operatori, sembra improbabile entro la scadenza chiave del 23 maggio. Gli ultimi rinvii delle decisioni sui altri prodotti, come ad esempio quelli di Ark Inves, hanno fatto crollare le probabilità di via libera.

Secondo gli analisti, il motivo di questo stallo è la mancanza di dialogo della SEC con gli emittenti di ETF Ethereum rispetto a quello avuto per Bitcoin. Ci sono anche alcuni senatori democratici che hanno chiesto di non approvare alcun prodotto spot diverso da Bitcoin.

Ciò ha alimentato i dubbi sulla reale intenzione della SEC di approvare ETF spot su Ethereum. Ricordiamo che comunque che la SEC rappresenta un organo indipendente e dovrebbe decidere in autonomia.

Gli operatori come Fidelity e Grayscale contano però ancora in un ripensamento last minute da parte della SEC, o quantomeno in una proroga della scadenza per dialogare sulle proposte. Ma il tempo stringe e le possibilità sembrano ridotte.

Al di là delle date che circolano facciamo riferimento a quelle segnalate da Bloomberg come date finali:

Fidelity e Grayscale aggiornano le richieste introducendo lo staking

Nonostante l’incertezza sull’approvazione, gli operatori come Fidelity e Grayscale stanno comunque aggiornando le loro le proposte di ETF Ethereum spot per renderle più appetibili per gli investitori.

In particolare, entrambi gli emittenti hanno inserito la possibilità di effettuare staking gli le asset sottostanti messi come collaterale nei fondi. Il meccanismo permetterebbe agli investitori di ricevere il rendimento extra dello staking, oltre ai guadagni legati al possibile apprezzamento di Ethereum. Una sorta di “ETF a distribuzione di dividendi”.

Questa mossa ha l’obiettivo di valorizzare i prodotti, rendendoli più competitivi rispetto ad altre opzioni d’investimento tradizionali grazie al reddito da staking. Inoltre, lo staking contribuirebbe a preservare il valore del fondo nel lungo termine.

Oltre allo staking, altri miglioramenti riguardano i processi di creazione e rimborso delle quote, resi più efficienti e vantaggiosi. Gli emittenti stanno insomma cercando di presentare ETF sempre più evoluti per convincere la SEC.

Ma non è chiaro se questi sforzi basteranno.

Conclusioni

Gli ETF Ethereum spot restano in bilico tra incertezze normative e aspettative del settore. La scadenza del 23 maggio sarà decisiva per capire quale piega prenderà questa vicenda. Con potenziali effetti di ampia portata sull’adozione istituzionale di Ethereum.

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