Blast, il layer 2 di Ethereum lancia la mainnet: subito sbloccati 2,3 miliardi

Il 28 febbraio Blast, uno dei principali progetti di scaling L2 su Ethereum, ha lanciato la propria mainnet rendendo disponibili per il prelievo i fondi degli utenti, pari a circa 2,3 miliardi di dollari.

Si tratta di un momento chiave per questa ambiziosa blockchain di livello 2, tra le prime a proporre sistemi di reward nativi sulle crypto custodite.

Analizziamo l’impatto di questo evento sull’ecosistema Ethereum e le prospettive future per Blast.

Blast Layer 2 lancia la sua mainnet

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Cos’è Blast? Il Laser 2 su Ethereum

Blast è un innovativo progetto di livello 2 sulla blockchain Ethereum che punta a introdurre il concetto di rendimento nativo sulle criptovalute custodite, semplificando l’accesso al mondo DeFi. Analizziamone caratteristiche e funzionamento.

Da un punto di vista tecnico Blast è un cosiddetto “rollup ottimistico” che permette transazioni rapide ed economiche su Ethereum grazie alla combinazione di sidechain e convalida off-chain. Gli utenti possono guadagnare fino al 5% annuo sulle loro stablecoin e fino al 4% sull’ETH depositato.

I fondi vengono bloccati su Blast tramite un bridge con Ethereum. Una volta sulla sidechain, gli asset generano rendimenti derivanti dallo staking di ETH e dai buoni del tesoro di MakerDAO. Il modello ha attirato oltre 180.000 utenti nei mesi precedenti il lancio ufficiale.

Blast è stata fondata dall’imprenditore Tieshun Roquerre, noto per aver creato il marketplace NFT Blur. Ha raccolto 20 milioni di dollari da investitori come Paradigm e Standard Crypto.

Un layer 2 con focus sui rendimenti

Blast si distingue dagli altri progetti di scaling su Ethereum grazie all’introduzione del rendimento nativo (native yield) su asset come ETH e stablecoin. In parole povere, semplicemente detenendo questi token nel proprio wallet Blast si possono generare rendimenti passivi.

L’obiettivo è creare un ecosistema sperimentale ma dalle solide fondamenta, che invogli gli utenti a interagire con DeFi, giochi e NFT, guadagnando parallelamente grazie ai meccanismi di reward integrati.

Come funziona il native yield

Il rendimento nativo su Blast viene generato attraverso due componenti principali:

  • Staking di ETH, dove gli utenti bloccano i loro Ether per sostenere la sicurezza della rete, ottenendo ricompense in ETH aggiuntivi che vengono distribuite agli utenti.
  • Integrazione di protocolli (Treasury Bill o T-Bill) on-chain come MakerDAO. Le stablecoin vengono impiegate automaticamente in questi protocolli generando un rendimento distribuito poi agli utenti. Un funzionamento simile ai classici buoni del tesoro che generano rendimenti periodici

Blast lancia la sua mainnet

Il 28 febbraio rappresenta una data chiave per Blast e per l’intero ecosistema delle blockchain di livello 2 su Ethereum. In questa data Blast ha infatti lanciato la sua mainnet, passaggio cruciale verso la piena operatività.

Qui vedete il post su X relativo al lancio:

Blast annuncia il lancio della sua rete L2

Con il lancio della mainnet gli utenti di Blast possono finalmente prelevare i fondi precedentemente bloccati sulla piattaforma, per un controvalore totale di circa 2,3 miliardi di dollari. Si tratta principalmente di Ether e stablecoin come USDC, USDT e DAI custoditi sulla rete.

Prima del lancio della mainnet non era possibile prelevare gli asset inviati su Blast, situazione che aveva suscitato non poche polemiche da parte degli utilizzatori. Ora invece i fondi sono sbloccati, anche se molti utenti potrebbero mantenerli su Blast per beneficiare dei reward previsti.

Stando ai dati on-chain, nelle prime ore successive al lancio gli utenti hanno prelevato asset per un valore di circa 400 milioni di dollari. Questo trend dovrebbe continuare nelle prossime settimane man mano che Blast entrerà a regime.

Con oltre 2 miliardi di dollari bloccati prima del lancio, Blast si è affermata da subito come la seconda blockchain di livello 2 su Ethereum per fondi custoditi. Si tratta di un traguardo importante che evidenzia l’interesse degli utenti verso soluzioni di scaling interoperabili con Ethereum.

Ora per Blast inizia una nuova fase, quella dell’adozione su larga scala e dello sviluppo di un ecosistema vivo e florente di applicazioni DeFi.

Polemiche sul modello di lancio

Il lancio non è stato esente da polemiche. Molti hanno criticato la scelta di bloccare i fondi senza possibilità di prelievo fino al deployment della mainnet. C’è chi ha definito Blast uno schema Ponzi, mentre alcuni investitori come Paradigm hanno preso le distanze dall’approccio.

Nonostante ciò, la promessa di reward e airdrop ha continuato ad attrarre capitali. Il fondatore Tieshun Roquerre ha difeso la strategia, affermando che i blocchi erano necessari per garantire la sicurezza del lancio.

L’impatto sull’ecosistema Ethereum

In ogni caso, con oltre 2 miliardi di dollari bloccati, Blast si è affermato da subito come il secondo layer 2 su Ethereum per total value locked. Questo evidenzia l’interesse degli utenti verso soluzioni di scaling che mantengano il legame con la mainnet. Dopo ovviamente il TVL è crollato a causa dei prelievi.

Secondo i dati, nelle ore successive al lancio della mainnet gli utenti hanno prelevato circa 400 milioni di dollari da Blast. Cifre destinate a salire.

Per Ethereum si tratta di un’ottima notizia, perché Blast potrà assorbire parte del traffico sgravando la congestione della mainnet.

Quali sono le e prospettive future per Blast?

Con la mainnet operativa, per Blast si apre ora una nuova fase caratterizzata da sviluppo dell’ecosistema ed engagement della community, anche grazie agli incentivi previsti. L’obiettivo è affermarsi come soluzione di riferimento per il mondo DeFi su Ethereum.

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